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Ritorna la Rivista di Neurologia, un classico della neurologia italiana

Intervista a Giuseppe Micieli By 26 Ottobre 2023No Comments
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Rivista di Neurologia

A partire dal 2024 prenderà avvio la nuova serie della Rivista di Neurologia, pubblicazione classica della neurologia italiana edita dal Pensiero Scientifico Editore. Si tratterà di un periodico trimestrale, in lingua italiana e indicizzato sulle più importanti banche dati bibliografiche internazionali.

In occasione dell’ultimo congresso nazionale della Società Italiana di Neurologia, tenutosi a Napoli dal 21 al 24 ottobre, abbiamo fatto qualche domanda a Giuseppe Micieli, già direttore del Dipartimento di Neurologia d’Urgenza dell’IRCCS Istituto Neurologico Mondino di Pavia ed editor della rivista.

Come si inserirà la Rivista di Neurologia nel panorama delle pubblicazioni scientifiche del settore?

In Italia abbiamo già un’importante rivista indicizzata che è Neurological Sciences, oltre alle molte riviste internazionali. A differenza di queste la Rivista di Neurologia sarà pubblicata in italiano e andrà a occuparsi anche di quegli argomenti che vengono trattati meno frequentemente dalle riviste indicizzate, come i modelli organizzativi e gestionali ospedalieri. Talvolta, infatti, ci concentriamo troppo sulla patologia e rischiamo di perdere di vista il paziente. Quali sono le sue relazioni? Quanta strada deve fare per arrivare in ospedale? Può permettersi le terapie? Credo sia doveroso per qualsiasi società scientifica definire dei modelli che tengano conto di questi aspetti in funzione delle varie patologie.

A chi si rivolgerà la rivista?

L’idea è che la rivista sia uno strumento di partecipazione anche per quelle figure professionali che abitualmente non sono inserite nell’ambito della ricerca. Capita spesso, ad esempio, che neurologi ospedalieri con una grande esperienza clinica presentino dei casi nel corso di congressi ed eventi locali, senza che le informazioni abbiano la possibilità di raggiungere un pubblico di portata più ampia. Ci sono poi delle necessità di formazione per chi ha meno opportunità di frequentare il contesto della ricerca e ha quindi un bisogno maggiore di questo tipo di informazioni.

Quali tipologie di articoli ospiterà la rivista?

Ci saranno comunicazioni brevi, editoriali e revisioni, le quali spazieranno dai temi più recenti agli aspetti più consolidati della pratica clinica. Ma ci sarà anche la possibilità di inviare casi clinici e articoli originali. Si tratta di attività per cui c’è una grande domanda, soprattutto in lingua italiana. Il caso clinico permette poi di analizzare un paziente in particolare, diverso da quelli medi descritti negli studi clinici randomizzati. Auspico che questo tipo di articoli, così come gli altri, possano innescare un dibattito su dati e tematiche di interesse, ospitando commenti e risposte dei lettori.

Pensa che una pubblicazione come la Rivista di Neurologia potrà essere di interesse per i giovani neurologi?

Al giorno d’oggi i giovani medici sono tenuti a fare una serie di tirocini in unità diverse, tra cui il Pronto Soccorso. La rivista deve quindi parlare anche ai giovani, perché non tutti hanno già deciso di cosa si occuperanno nella vita. C’è chi matura l’idea di lavorare in ospedale e chi invece si interessa alla ricerca partecipando a degli studi clinici. C’è chi oggi si dedica all’Alzheimer e domani potrebbe lavorare in un Pronto Soccorso. Quando noi parliamo di neurologia dell’emergenza-urgenza nel nostro corso di aggiornamento ci sono in media 300-400 partecipanti. Questo significa che c’è la necessità e la voglia, in determinate fasi, di avvicinarsi anche a punti di vista diversi da quelli che si possono trovare nelle riviste super-specialistiche.