
Uno studio realizzato da un team di ricercatori provenienti dalla Lunds Universitet in Svezia, il laboratorio di neurofarmacologia dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, la Washington University di Saint Louis e la Sapienza Università di Roma, apre nuove prospettive nella ricerca di un trattamento per il recupero della funzionalità cerebrale dopo un ictus.
La loro indagine, recentemente pubblicata su Brain, ha focalizzato l’attenzione su un aspetto finora poco esplorato delle conseguenze dell’ischemia cerebrale: i danni funzionali che coinvolgono le parti del cervello non direttamente colpite dall’ictus (1). In particolare i ricercatori hanno preso in considerazione uno specifico recettore presente sulla membrana dei neuroni, il recettore metabotropico del glutammato di tipo 5 (mGlu5).
“Abbiamo dimostrato attraverso strategie genetiche e farmacologiche che l’inibizione del recettore mGlu5 favorisce un significativo recupero del deficit sensomotorio causato dalla patologia”, ha commentato Federica Mastroiacovo dell’IRCCS Neuromed, una delle ricercatrici coinvolte nel progetto.
Durante un ictus, una particolare regione del tessuto cerebrale viene danneggiata in modo diretto e irreversibile. Tuttavia, anche aree cerebrali distanti dalla zona colpita possono sperimentare disfunzioni senza essere direttamente coinvolte nell’ischemia. Questo fenomeno può essere paragonato a una sorta di disorganizzazione nelle reti nervose.
“I neuroni sono intatti, ma le comunicazioni tra di essi sono disturbate”, ha aggiunto Luisa Di Menna, ricercatrice del centro di Pozzilli. “I neuroni sono intatti, ma le comunicazioni sono disturbate. Il ripristino di queste reti è un elemento chiave nel recupero che osserviamo grazie alla riabilitazione”.
Secondo i risultati della ricerca, l’inibizione del recettore mGluR5 potrebbe essere la chiave per riattivare le reti neuronali e accelerare il recupero. Come sottolineato da Ferdinando Nicoletti, esperto di farmacologia presso la Sapienza Università di Roma e responsabile del laboratorio di neurofarmacologia dell’IRCSS Neuromed, attualmente non esistono “farmaci che possano svolgere un ruolo decisivo nell’aiutare il recupero dopo un ictus. Ecco perché questo studio rappresenta la possibilità di un supporto farmacologico che si accompagnerebbe efficacemente alle comuni procedure di riabilitazione”.
Bibliografia
1. Hakon J, Quattromani MJ, Sjölund C, et al. Inhibiting metabotropic glutamate receptor 5 after stroke restores brain function and connectivity. Brain 2023, doi: 10.1093/brain/awad293.