
“Non possiamo prestare attenzione solo allo sviluppo di nuovi trattamenti, nell’attesa messianica di un farmaco che risolva tutti i problemi. Diamo molta importanza alla prevenzione, ad esempio. A oggi siamo a conoscenza di dodici fattori di rischio modificabili ed è stato calcolato che si potrebbe prevenire il 40% dei casi di demenza”.
Nell’intervista realizzata a Nicola Vanacore sul futuro del Fondo per l’Alzheimer e le demenze – disponibile qui – il responsabile dell’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità ci ha spiegato l’importanza della prevenzione in questo contesto, sottolineando quanto gli stili di vita possano fare la differenze in termni di rischio di andare incontro a una di queste patologie neurodegenerative.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer (21 settembre), iniziativa istituita nel 1994 dalla World Health Organization (WHO) e dall’Alzheimer’s disease international (ADI), riportiamo (in ordine casuale) l’elenco dei 12 fattori di rischio modificabili noti per lo sviluppo di una demenza, molti dei quali validi anche per altre classi di patologie come quelle cardiovascolari e oncologiche.
1. Inattività fisica
Un’attività fisica regolare è uno dei migliori modi per ridurre il rischio di demenza. Secondo le indicazioni della WHO, i soggetti adulti dovrebbero puntare a fare 150 minuti di attività aerobica moderata o 75 minuti di attività aerobica vigorosa ogni settimana.
2. Fumo
Fumare aumenta notevolmente il rischio di sviluppare una demenza, così come aumenta il rischio di diabete di tipo 2, ictus e cancro. Smettere di fumare, anche in età avanzata, ha un notevole effetto positivo per la salute.
3. Consumo eccessivo di alcol
L’abuso di alcol e il consumo di più di 21 unità a settimana aumentano il rischio di demenza. Ma non solo, un consumo eccessivo si associa a un rischio maggiore di oltre 200 condizioni patologiche, fisiche e mentali, e lesioni.
4. Inquinamento atmosferico
Un crescente numero di evidenze suggerisce che l’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di demenza. Sarebbero quindi auspicabili degli intreventi utili ad accelerare il miglioramento della qualità dell’aria, specie dove il tasso di inquinamento è più elevato.
5. Trauma cranico
I traumi cranici possono predisporre allo sviluppo di una demenza. Anche in questo caso sarebbero auspicabili interventi atti a ridurre il rischio di incidenti stradali, cadute, aggressioni violente e traumi sportivi.
6. Isolamento sociale
È ben noto che la connessione sociale riduce il rischio di demenza, aumentando la riserva cognitiva e promuovendo comportamenti benefici. Far parte di un gruppo o di una comunità è quindi un buon modo per rimanere attivi socialmente e ridurre il rischio.
7. Bassa istruzione
Un basso livello di istruzione influisce sulla riserva cognitiva ed è uno dei fattori di rischio più significativi per la demenza. L’obiettivo di garantire a tutti un’educazione adeguata dovrebbe quindi rappresentare, anche per questo motivo, una priorità.
8. Obesità
L’obesità è associata a un aumento del rischio di demenza, soprattutto quando interessa soggetti di mezza età. Oltre alla demenza, l’obesità è associata anche ad altre malattie non trasmissibili, quali ad esempio quelle cardiovascolari.
9. Ipertensione
L’ipertensione si associa a un rischio aumentato di demenza e di molti altri problemi di salute. I trattamenti dell’ipertensione costituiscno a oggi l’unica strategia farmacologica efficace per la prevenzione della demenza.
10. Diabete
Come per molte patologie cardiovascolari e altre condizioni, il diabete di tipo 2 costituisce un chiaro fattore di rischio anche per lo sviluppo di demenza.
11. Depressione
Oltre a essere associata all’incidenza di demenza, la depressione è anche uno dei sintomi che può manifestarsi prima di quelli utilizzati per la diagnosi. Inoltre, è importante gestire e trattare la depressione perché questa condizione si associa nelle persone con demenza a un aumento della disabilità e delle comorbilità fisiche e a prognosi peggiori.
12. Problemi uditivi
Le persone con perdita dell’udito hanno un rischio significativamente aumentato di demenza, che sembra ridursi con l’utilizzo di apparecchi acustici. Poiché la perdita dell’udito colpisce un numero molto elevato di persone, affrontare questo problema potrebbe avere un grande impatto in termini di prevenzione.
Bibliografia
– Livingston G, Huntley J, Sommerlad A, et al. Dementia prevention, intervention, and care: 2020 report of the Lancet Commission. Lancet 2020; 396: 413 – 446.